Distancia - Collettiva di illustrazione ai tempi della pandemia
Il distanziamento obbligato dal COVID-19 ha ispirato questo dialogo visuale e inaspettatamente globale.
AutoreGlenda Torres Guizado Followers: 13
EditingMarina Cominetti Followers: 5
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«Quel distanziamento costretto dalla minaccia del COVID-19, ci ha permesso il dialogo con noi stessi, sulla futilità della nostra esistenza, sul nostro pianeta, sulla natura e tutto ciò che ci circonda.»
Inizia così la presentazione della pubblicazione virtuale e collaborativa DISTANCIA (distanza), illustrazione nel periodo di quarantena, realizzata in maniera collettiva dalla comunità di illustratori peruviani. Tra tutti i contenuti che sono passati tra le mie mani con il tema COVID-19 questo è, a mio parere, l'unico che ha raggiunto un livello poetico. Molte di queste illustrazioni esprimono in modo diretto quello che ho provato, profondamente, i primi giorni di questo confinamento sociale.
Ho girato la pubblicazione Distancia a una trentina di amici italiani chiedendo se riscontrassero il proprio sentire in qualcuna delle illustrazioni. Soltanto uno di loro mi ha risposto di non aver trovato risonanza in nessuno dei lavori, ma gli altri 29 hanno fatto sua almeno una delle illustrazioni, confermando di non essere l'unica a provare queste emozioni. Avevo ragione ad aver dedotto che l'immagine poteva aiutare a tirare fuori quello che non si riusciva a descrivere con le parole.
Distancia porta con sè il messaggio di una generazione che ha vissuto altri periodi difficili come il terrorismo, la crisi economica, l'instabilità politica, i disastri naturali come il fenomeno del Niño, i terremoti, ecc. Ma il COVID-19 sarà ricordato come la peggior crisi delle nostre vite, sarà tema di dibattiti, analisi e ricerca tanto o quanto le guerre mondiali. Siamo tutti dentro una pandemia di cui l'evoluzione è trasmessa in tempo reale e, in questo modo, prende le sembianze di un organismo vivo.
Siamo consapevoli della trascendenza storica di ciò che viviamo? In qualche modo si, ma solo attraverso un approccio intimo e personale, lo stesso che ha catturato tutta la nostra attenzione prevalendo sugli altri pensieri. Ci siamo trovati a dover vivere con noi stessi e, esausti dal circostante sovrappopolato, condotti verso l'introspezione.
In qualche modo sì, ma solo in un approccio intimo e personale, lo stesso che ha coperto tutta la nostra attenzione lasciando da parte tutte le altre preoccupazioni. Ci siamo trovati costretti a vivere con noi stessi e, sfiniti dall'ambiente sovraffollato, questo episodio ci conduce all'introspezione.
Non ci deve allora sembrare strano, che non siano stati oggetto di nessuna di queste composizioni i fattori locali come il timore alla delinquenza, l'inspiegabile ordinanza delle uscite per genere, la paura della carenza di cibo, la certezza che i posti letti in ospedale e i respiratori fossero insufficienti, senza speranza di un vaccino, senza mascherine e con una nuova crisi economica in atto.
Per questo motivo Distancia racconta l'essere umano nel suo stadio embrionale, in attesa di riprendere la sua libertà, con lievi sfumature critiche e autocritiche.
I partecipanti di questa pubblicazione collettiva hanno avuto la massima libertà creativa con l'obiettivo primordiale di mostrare attraverso le immagini il sentimento quotidiano di una comunità di fronte a questo confinamento forzato a partire dall'eterogeneo, diverso e comunitario. L'onestà dell'espressione richiesta agli autori, lontana dal sensazionalismo, ha permesso una lettura pulita e umana.
Vi invito a vedere Distancia, lasciatevi accompagnare da questo progetto.
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