Design grafico sostenibile
Eco-feedback: anche noi graphic designer dobbiamo assumerci un impegno per la sostenibilità del pianeta.
AutoreAinhoa Martin Followers: 65
TraduzioneMadeleyn Mendoza Followers: 17
EditingMarina Cominetti Followers: 5
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La rivoluzione industriale della fine del XIX secolo, che ha dato vita alle macchine e alla nascita del design, ha portato con sé anche l’inquinamento e l’usura del nostro pianeta. La nostra preoccupazione per lʼambiente, il riscaldamento globale e la fine di alcune risorse basilari sta crescendo ed è per questo che è emersa una nuova tendenza tra i professionisti del design: il design sostenibile, precedentemente noto come eco-design o «green design». Possiamo definirlo1 come la capacità di progettare oggetti, edifici, città… i cui principi siano la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Comprende quindi numerosi settori tra i quali troviamo architettura, design dell’ambiente, urbanistica, ingegneria, graphic design, interior design e fashion design.
Il suo scopo principale è quello di produrre luoghi, prodotti e servizi in modo da ridurre lʼuso di fonti non rinnovabili e quindi minimizzare lʼimpatto negativo dei comportamenti degli esseri umani sullʼecosistema.
Ridurre lʼimpatto ambientale
Il disegno grafico sostenibile è quello che considera lʼimpatto ambientale dei prodotti correlati alla progettazione grafica come imballaggi, etichette, pubblicità grafica, pubblicazioni, ecc. Per sviluppare un design ecologico, dobbiamo considerare gli elementi utilizzati nel processo di ogni lavoro: diversi supporti, manodopera, trasporto, uso del prodotto e la sua eliminazione.
Il designer può contribuire al design sostenibile impostando strategie che influenzano il suo lavoro quotidiano in diversi aspetti:
- Il lavoro nel proprio studio: abitudini ed ambiente.
- Scelta e produzione del materiale: scelta di tipografie, servizi, ricerca di materiale vicino alla residenza per evitare un maggiore uso dei trasporti, scegliere modi per ottenere le informazioni che richiedono meno materie prime o un sistema di noleggio per alcuni prodotti che riduce i consumi privati, ecc.
- Eco-feedback: design centrato sullʼutente.
1. Abitudini e ambiente sulla postazione di lavoro
Le nostre abitudini di lavoro possono favorire la preparazione di un prodotto ecologico. Per questo possiamo favorire un ambiente adatto allo scopo, come la scelta di lampadine a risparmio energetico, il riutilizzo della carta per le bozze, lo spegnimento completo delle apparecchiature che non vengono utilizzate, ecc.
La rivista australiana Desktop2, parla delle diverse iniziative dei designer per contribuire allʼambiente fornendo altre soluzioni più ecologiche ai clienti. Anna Carlile ha lanciato lo studio di design Viola Ecographic Design a Melburne, che offre soluzioni sostenibili. Inoltre, mette a disposizione di altri designer una guida con informazioni utili su carta e sistemi di stampa per ottenere un design ecologico. Tra le sue proposte troviamo quanto segue:
- Verificare con la tipografia con quale formato è possibile sfruttare meglio il foglio nellʼimposizione ed in questo modo risparmiare carta.
- Accertarsi del tipo di emissione di gas nel processo di stampa: inchiostri, vernici, colle, soluzioni detergenti, ecc.
- Verificare con la tipografia lʼopzione per stampare senza fotoliti, direttamente sulla lastra.
- Scegliere inchiostri vegetali con carta non patinata quando possibile.
- Evitare gli inchiostri metallici e fluorescenti poiché contengono metalli pesanti.
- Scegliere vernici allʼacqua, piuttosto che vernici UV o plastificate.
- Verificare che nella tipografia con cui si lavora riciclino e utilizzino un sistema di risparmio energetico.
- Verificare che il proprio lavoro possa essere facilmente riciclato, che non contenga materiali o effetti non riciclabili.
- Scegliere una carta che sia stata fatta con alberi di piantagione creati per questo scopo. Assicurarsi di avere il certificato FSC.
2. Tipografie, inchiostri e carta
Inchiostri
Possiamo realizzare un design sostenibile se scegliamo tipografie che consumano poca energia e i cui prodotti di consumo danneggiano il meno possibile lʼambiente. Oggi esistono sistemi di stampa che, oltre a rispettare la natura, garantiscono la massima qualità nel design. Gli inchiostri convenzionali sono a base di petrolio e miscelati con solventi con alcool di base, che trasmettono gas tossici nellʼatmosfera, dannosi per la salute e lʼecosistema. In alternativa, ci sono macchine che sviluppano soluzioni ecologiche, come la stampa senza alcool e lʼoffset senza acqua.3 Unʼaltra opzione è lʼuso di inchiostri a base di olio naturale, che non usano oli minerali. Il vantaggio di questi inchiostri è che rimangono freschi nel calamaio, offrono un buon assorbimento e lasciano meno residui. Dʼaltra parte, i designer utilizzano sempre più spesso le vernici, quindi dovremmo anche chiedere alla tipografia con cui lavoriamo che utilizzino vernici allʼacqua o prive di ammoniaca e ammine.
Carta
La produzione di carta standard utilizza grandi quantità di energia, fibre vegetali vergini e produce inquinamento. Se scegliamo una carta o un supporto idoneo, possiamo anche contribuire alla conservazione della natura. Una carta ecologica sarà quella la cui elaborazione evita lʼimpatto ambientale, per il quale vengono considerati lʼuso e il consumo di risorse naturali ed energia; lʼeliminazione dei rifiuti, la produzione di rumore e odori durante lʼestrazione di materie prime, ecc. Vale a dire, la carta ecologica non deve essere riciclata poiché si tiene anche conto che il modo di elaborazione sia rispettoso dellʼambiente.
In ogni caso non dovremmo pensare che con la carta riciclata non sia possibile eseguire lavori di qualità, poiché i grandi progressi nella tecnologia del riciclo consentono già di scegliere carta usata ad alte prestazioni per le applicazioni più complesse. È meglio scegliere una carta certificata da una qualche organizzazione, la cui etichettatura ci informi che è ecologica e la classifichi in base al suo grado di aggressività per lʼambiente.
Esistono etichette sviluppate in diversi paesi che ci consentono di distinguere se la carta che stiamo per scegliere è ecologica, riciclata, senza cloro elementare (ECF) o totalmente senza cloro (TCF), come lʼetichetta ecologica europea, i cui criteri ecologici possono essere consultati sul Web.
3. Eco-feedback
Dani Armengol nel blog di Usolab menziona una nuova tendenza nel design sostenibile: el «eco-feedback», che descrive come il design «che cerca di modificare il comportamento degli utenti di un sistema informandoli sulle conseguenze ambientali delle loro azioni».
Renee Wever, Jasper van Kuijk y Casper Boks4 costituiscono il Design Research Group for Sustainability presso lʼUniversità di Delft nei Paesi Bassi. La loro ricerca si concentra sulla promozione del design sostenibile dei prodotti, sebbene i risultati siano estensibili a tutti i campi del design. Questa squadra va oltre lʼanalisi dellʼimpatto ambientale dei prodotti in relazione alle materie prime che usano o al loro impatto ecologico durante il processo di fabbricazione e pone lʼaccento sullʼinfluenza causata nellʼambiente dal modo in cui il consumatore interagisce con gli oggetti di consumo. I ricercatori olandesi propongono che i designer promuovano lʼuso sostenibile dei prodotti nei loro progetti. Il design si assume così lʼimpegno di adattarsi alle abitudini dellʼutente per ottenere un comportamento più sostenibile. Citano tre possibili strategie di azione: scrittura o scripting, eco-feedback e adattamento della funzionalità dei prodotti per ridurne lʼimpatto ambientale. Lo sviluppo di questi metodi richiede, per ogni progetto, uno studio del comportamento del consumatore, quello che chiamano «design centrato sullʼutente».
Attraverso lo scripting lavoriamo sulle informazioni dirette che appaiono scritte sul prodotto. Ad esempio, il designer può informare i consumatori attraverso pittogrammi che, una volta esauriti, i contenitori devono essere riciclati negli appositi secchi. Tuttavia, puoi andare oltre se trasmetti anche informazioni specifiche sullʼimpatto delle tue azioni, che si chiama eco-feedback. Un buon esempio sono le etichette che informano lʼutente del tempo necessario per la decomposizione del prodotto in natura se non ricicla correttamente i rifiuti domestici. Unʼaltra iniziativa di eco-feedback è quella di mostrare un messaggio sullo schermo della TV che informa lʼutente della quantità di energia che verrà risparmiata se il dispositivo è completamente disconnesso invece di tenerlo in una situazione di attesa. Lʼeco-feedback offre quindi agli utenti informazioni sullʼefficacia economica ed ecologica delle loro azioni. Unʼalternativa più radicale è quella di creare prodotti il cui design impedisce il loro uso insostenibile, è ciò che chiamiamo «design a funzionalità forzata». Un esempio è lʼinvenzione degli anelli per le lattine di soda. Negli anni ʼ80 del secolo scorso questi anelli si gettavano nella spazzatura, mentre quelli attuali ne impediscono la separazione dal contenitore, costringendo lʼutente a un comportamento più sostenibile.
Oltre ai progetti che promuovono la progettazione centrata sullʼutente, quando si analizzano le iniziative relative alla progettazione per la sostenibilità, dobbiamo menzionare le pratiche intraprese da studi specifici, come il canadese SmashLab di Vancuver, che, sotto il motto Design can change (Il design può cambiare), offre consigli sulla pratica sostenibile del design e dà la possibilità di registrarsi e diventare parte di un elenco di designer impegnati.5 È anche obbligatorio menzionare le riflessioni proposte dallʼarchitetto Ken Yeang nel suo libro EcoDesign, A Manual for Ecological Design, che offre soluzioni concrete su come integrarsi nellʼambiente naturale senza danneggiare la sopravvivenza del pianeta.
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Tradurre in inglese- Sustainable design (Design sostenibile) su Wikipedia.
- Consultare lʼarticolo Green by design di Sam Gopal.
- Consultare le informazioni fornite dalla società di apparecchiature per lʼindustria grafica Hartmann.
- Consultare il documento PDF User-centred Design for sustainable Behaviour.
- Design can change
Per maggiori informazioni:
- Yeang, Ken. EcoDesign, A Manual for Ecological Design, Wiley Academy, 2006.
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